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Danza, danza e danza, e sarai felice

Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.
-Haruki Murakami
Se vuoi essere felice danza.
Danza come le baccano di Dioniso che si si perdevano in un'ebbrezza estetica sino a trovare la verità.
Danza con il rigore apollineo dei danzatori classici.
Danza come le tarantolate, eredi inconsapevoli di quelle baccanti, per far sparire il male di vivere perdendosi nel ritmo ipnotico della pizzica.
Danza, danza e danza. Per essere felice.
Danza, da solo, in coppia, in compagnia. Nelle piazze, nella tua stanza, in discoteca. Danza dove vuoi.
Danza e sarai felice. Lo dice anche la scienza.
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Uno studio del 2013 su "Effetti della danza movimento terapia e danza sugli esiti psicologici legati alla salute" condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Heidelberg ha valutato l'efficacia della danza per il trattamento dei problemi psicologici legati alla salute.
I risultati suggeriscono che la danza è efficace per aumentare la qualità della vita e ridurre i sintomi clinici come la depressione e l'ansia. Sono stati riscontrati effetti positivi anche sull'aumento del benessere soggettivo, dell'umore positivo, dell'affetto e dell'immagine corporea.
Il rapporto del New England Journal of Medicine sugli effetti delle attività ricreative sull'acutezza mentale nell'invecchiamento dimostra che danzare da bene a tutte le età.
Lo studio di 21 anni sugli anziani, dai 75 anni in su, è stato condotto dall'Albert Einstein College of Medicine di New York City, finanziato dal National Institute on Aging e pubblicato sul New England Journal of Medicine. Il loro metodo per misurare oggettivamente l'acutezza mentale nell'invecchiamento consisteva nel monitorare i tassi di demenza, compreso il morbo di Alzheimer.
Hanno studiato attività cognitive come leggere libri, scrivere per piacere, fare cruciverba, giocare a carte e suonare strumenti musicali. E hanno studiato attività fisiche come giocare a tennis oa golf, nuotare, andare in bicicletta, ballare, camminare per fare esercizio e fare le faccende domestiche.
Una delle sorprese dello studio è stata che quasi nessuna delle attività fisiche sembrava offrire protezione contro la demenza. C'era un'importante eccezione: l'unica attività fisica che offriva protezione contro la demenza era il ballo frequente.
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Uno studio svedese del 2016 da nome promettente "I feed free", mi sento libera, ha dato risultati ottimi anche con gli adolescenti.
le ragazze adolescenti oggi soffrono di sintomi somatici e problemi di salute mentale a tassi più elevati rispetto a quelli dei decenni precedenti e sono giustificati interventi efficaci.
Lo scopo dello studio era valutare gli effetti della danza sulle ragazze in un periodo di 8 mesi.
Nello studio sono state incluse un totale di 112 ragazze di età compresa tra 13 e 18 anni di una cittadina svedese.
Le ragazze hanno dichiarato che la categoria di sentimenti che esprimeva meglio l'esperienza della danza era trovare la fiducia in se stesse per aprire nuove porte. La danza ha fatto individuare una capacità di affrontare la vita con un senso di libertà e apertura.
Il divertimento e la potenza nella danza hanno dato origine all'accettazione, alla fiducia nelle capacità e all'espressione emotiva. Nell'insieme questi elementi hanno aumentato la fiducia in se stessi e hanno scoperto una nuova capacità di "rivendicare spazio".
Che fate? Non state ancora ballando?
Per chi ama la danza e gioisce anche a vederla vi ricordiamo che a Milano sino al 10 ottobre si tiene Milano Oltre. Il Festival della Danza il cui filo conduttore è l'interscambio vivo e profondo di genti, culture e destini.
Fonti:
Pubblicato in Arte