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Fil rouge, filo rosso

fil rouge

Il fil rouge, filo rosso. 

Secondo la Treccani questa espressione vuol dire Leitmotiv: 

Leitmotiv /'laitmoti:f/ (o, all'ital., leitmotiv) s. neutro, ted. [propr. "motivo guida", comp. di leiten "dirigere" e Motiv "motivo"], usato in ital. al masch. - 1. (mus.) [nell'opera sinfonica, giro di note ricorrente] ≈ motivo, tema. ‖ aria, melodia, ritornello. 2. (estens.) [elemento ricorrente nell'opera di uno scrittore, in attività e comportamenti di vario genere, ecc.: il l.di un romanzo] ≈ argomento, filo (rosso), motivo (conduttore), soggetto, tema. ‖ ritornello. ⇓ formula, motto, slogan”.
Treccani
Il fil rouge è quella linea sottile che unisce e lega, che rende tutto unito e cuce il senso delle cose. Il filo rosso anche il destino che cogiunge le anime, come racconta la leggenda asiatica. 
Gli dèi legano un filo rosso invisibile a coloro che sono destinati ad incontrarsi. 
A unire le persone ci pensa il dio Yuè Lǎo, il vecchio sotto la luna, che di notte esce a cerca le anime dei neonati che saranno destinati a stare insieme, in qualunque circostanza o luogo.
Questo filo,può allungarsi o aggrovigliarsi, ma mai rompersi e il rosso rappresenta l'amore, l'attrazione e il desiderio. 

La prima traccia scritta di questa leggenda appare in Cina sotto la dinastia Tang (618-907) nella raccolta di racconti Xu You Guailu di Li Fuyan.
Il racconto si chiama «La locanda del fidanzamento. » 

Una bella sera, un giovane viaggiatore di nome Wei Gu di passaggio nella città di Songchen scese in una locanda per la notte. Davanti all'entrata e sotto il chiaro di luna incontrò un vecchio.Questo vecchio era appoggiato a un sacco di tela e stava guardando un libro strano. Incuriosito, Wei Gu lo interrogò, chiedendogli cosa stesse cercando. 
Il vecchio gli rispose che questo libro conteneva tutte le unioni matrimoniali del mondo. Aggiunse che il sacco di tela contro il quale era appoggiato conteneva dei fili di seta rossa che, una volta attaccati ai piedi di due persone, li avrebbero sposati, e ciò indipendentemente dalla distanza sociale o geografica che li separa attualmente, anche se le loro famiglie sono nemiche giurate. 
Wei Gu gli chiese allora chi fosse sua moglie. Il vecchio gli rispose che si trattava della bambina del mercante di ortaggi. Pensando che lo stesse prendendo in giro, Wei Gu andò a letto.
Il giorno dopo, curioso, Wei Gu andò comunque a dare un'occhiata alla bancarella del vecchio mercante di verdure. Si sentì offeso dal fatto che la ragazza fosse abbastanza brutta, così la spinse per terra prima di sgattaiolare via, arrabbiato e vergognoso.
Molti anni dopo, sposò una bella ragazza che non scoprì il suo volto fino alla sera del matrimonio. 
Wei Gu le chiese perché. Gli rispose che quando era piccola, un teppista l'aveva fatta cadere sulla fronte e ne aveva ancora una cicatrice. 
Wei Gu capì che era lui il delinquente di cui parlava e che il vecchio aveva ragione. Gli confessò la sua storia, che giunse fino al prefetto di Songchen. 
Quest'ultimo decise di rinominare l'albergo «la locanda del fidanzamento» e il vecchio sotto la luna fu rapidamente conosciuto da tutti. 
Wei Gu e sua moglie, capendo che la loro unione era predestinata, decisero di non litigare mai.

Questa storia conosce molte varianti, in particolare a causa delle diverse traduzioni. 
Il vecchio sotto la luna è considerato un dio, il suo compleanno è celebrato il giorno della festa di metà autunno (o festa della luna), il quindicesimo giorno dell'ottavo mese lunare.
Anche se presente soprattutto in Cina e in Giappone, la leggenda è molto popolare in Asia orientale.
Nel folklore giapponese la leggenda del filo rosso è presente nei manga Shôjo, quelli destinate alle ragazze, e nei film incentrati sul romanticismo. 
Anche qui le credenze variano, per alcuni gli esseri destinati ad amarsi sono legati dal mignolo. Come per la leggenda cinese gli esseri destinati ad amarsi sono legati dalla nascita, tuttavia il vecchio sotto la luna è assente dal mito.
Una variante di questa leggenda si ritrova anche nei casi di adozione di bambini, in particolare quelli di origine cinese. Alcuni genitori adottivi dichiarano che il loro incontro con il loro bambino non è frutto del caso, alcuni evocano anche la leggenda del filo rosso, estesa ai legami familiari.  

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Foto di cottonbro da Pexels

Ma se siete allergici al romanticismo, si ritorna in Europa, in Germania, con Goethe che nel suo romanzo “Le affinità elettive”, dove si racconta che per identificare il sartiame della marina inglese si seguiva un filo rosso, intrecciato costantemente alle corde delle navi della corona britannica.
Abbiamo notizia di un ordinamento particolare della marina inglese, per cui tutto quanto il sartiame della flotta regia, dalla fune più robusta alla più tenue, è ordito in modo che vi passi a traverso un filo rosso; questo non può essere tolto senza che tutto si sfaccia, e permette così di riconoscere anche i pezzi minimi come appartenenti alla corona".
(J.W. Goethe, Le affinità elettive, cap. II).
Anche noi un show-hub-milano stiamo intrecciando il nostro fil rouge. 
Tra tele e ricami, arte e design il nostro filo rosso ci conduce alla ricerca della bellezza.  

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