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Flower Power: il pacifismo boomer

Flower power; ne abbiamo bisogno!

Abbiamo bisogno di nuovi hippie che abbraccino rose e giunchiglie e urlino “potere ai fiori”.

Abbiamo bisogno di abiti colorati e fioriti, di coroncine floreali tra i capelli.

Mettete i fiori nei vostri cannoni: questo era il gesto simbolico di una protesta pacifista contro una politica militare aggressiva e sempre più violenta.

La nascita di un movimento: Flower Power for peace

Il Flower Power ebbe origine a Berkeley in California.

ln ottobre 1965, tra le 2.000 e le 5.000 persone marciarono da Berkeley per manifestare contro la guerra armati solo di canzoni.

Quando arrivarono nel centro di arruolamento militare a cui si stavano dirigendo, trovarono a aspettarli ben agguerriti la polizia e una banda di motociclisti, gli Hell’s Angels.

Questi ultimi caricarono il corteo in segno di solidarietà verso i militari americani mentre, di contro i pacifisti, incoraggiati dal poeta Allen Ginsberg intonarono "Hare Krishna Hare Hare", è l'inizio della resistenza pacifica del movimento. 

Ovviamente la situazione degenerò con botte da orbi per tutti.

A quel punto Ken Kesey, l’autore di “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, e Allen Ginsberg iniziarono le trattative con Sonny Barger, capo degli Hell’s Angel, al fine di stipulare una tregua tra essi e il movimento pacifista.

Durante l'incontro Ginsberg e Kesey, offrirono LSD ai motociclisti e passarono con loro la notte, riuscendo a convivrei a stipulare una tregua, e ci mancherebbe altro…un bel viaggio psichedelico convibcerebbe forse chiunque. Sarebbe da suggerire in questi tempi tristi.

Ginsburg scrisse per questa occasione il poema First Party At Ken Kesey’s With Hell’s Angels

Secondo Kesey, Ginsberg

"andò dritto nella bocca del leone con i suoi piccoli cimbali. Ching, ching, ching. E lui continuava a parlare ed era il suo solito sé assorbente. Alla fine (gli Angels) dissero: Ok, OK. Non attaccheremo i manifestanti.

Quando se ne andò, uno degli Angels, Terry il Vagabondo, disse: ‘Quel [Ginsberg] dovrebbe andare in moto’. Da quel momento in poi, fecero un passaparola. Fecero sapere a tutti gli altri Angeli che era un tizio che valeva la pena aiutare. ' Sono rimasti assolutamente colpiti da lui e dal suo coraggio." 

Nonostante questa tregua, il Movimento per la Libertà di Parola chiese a Ginsberg suggerimenti su cosa fare se gli Angels avessero cambiato idea.

Il 19 novembre, Ginsberg pubblicò il suo saggio, “Demonstration or Spectacle as Example, As Communication or How to Make a March/Spectacle” “Dimostrazione o spettacolo come esempio, come comunicazione o come fare una marcia/ spettacolo”

Nel saggio Ginsberg invita a trasformare la manifestazione e l’attacco in uno spettacolo e usare:

“Masse di fiori - uno spettacolo visivo - soprattutto concentrati in prima linea. Può essere utilizzato per creare barricate, per presentare a Hell’s Angels, polizia, politici, stampa e spettatori quando necessario o alla fine della parata ... I manifestanti dovrebbero portare croci, da tenere davanti in caso di violenza; come nei film che trattano di Dracula ..."

Raccomandò di portare bandiere, strumenti musicali, giocattoli per bambini e barrette di cioccolato per gli Hell’s Angels e la polizia, la Costituzione, piccoli aloni di carta, bandiere bianche e telecamere.

Se la situazione fosse degenerata, i manifestanti avrebbero dovuto sedersi o fare calisthenics di massa e cantare The Lord’s Prayer, Om, o "The Star-Spangled Banner." 

La risposta contro livelli di violenza estrema poteva essere l’ascolto a tutto volume della canzone dei Beatles "I wanna hold your hand" e una danza forsennata. 

Inoltre, prima della marcia si sarebbe dovuta diffondere la voce che le donne avrebbero tirato giù i pantaloni di chiunque si opp si opponesse loro.

Lo stesso giorno, gli Angeli convocarono una conferenza stampa e dissero che, sebbene considerassero la manifestazione una "deprecabile attività antiamericana", non avrebbero partecipato nell'interesse della sicurezza pubblica, in quanto il loro patriottismo avrebbe potuto ispirarli alla violenza.

Il giorno successivo, tra le 6.000 e le 10.000 persone marciarono illese.

La visione di Ginsberg di usare masse di fiori nella protesta contro la guerra ebbe un’influenza enorme, anche se la frase "Flower power" non appare nel suo saggio.

Il metodo però si diffuse e questa sorta di guerrilla teatrale si sparse in tutti gli USA.

Una delle prime apparizioni conosciute del motto è il raduno del Flower Power Day organizzato nel maggio 1967 da Abbie Hoffman, regista e cofondatore di una compagnia di teatro di strada.

Hoffman potrebbe aver combinato il concetto di fiore di Ginsberg con la frase Black Power, che Stokely Carmichael rese popolare nel 1966.

Al tempo del raduno di Hoffman i fiori e gli hippy erano indissolubilmente legati. Quello stesso mese, il leader dei Mama e dei Papas John Philips scrisse e produsse l'inno hippie di Scott McKenzie, "San Francisco (Assicurati di indossare fiori nei tuoi capelli)."

Il momento più iconico del potere dei fiori arrivò nell'ottobre successivo, quando un attore di 18 anni di nome George Harris sorprese la Guardia Nazionale al Pentagono infilando garofani nelle canne dei loro fucili.

La generazione boomer, altroché boomer

Fare l'amore, non la guerra.

Non fidarti di nessuno sopra i 30 anni.

Accendere, sintonizzarsi e abbandonare.

Io sono un essere umano - per favore non piegare, piegare mandrino, o mutilare.

A metà degli anni ’60 la generazione del baby boom stava entrando nel pieno della giovinezza.

Era (ed è probabilmente), la generazione più grande della storia degli Stati Uniti, con il maggior numero di persone.

Erano ragazzi che iniziavano le superiori o l’università e rifiutaravano la vita conformista e ingessata della generazione dei loro padri.

Rifiutarono il conformismo ingessato chiuso in regole rigide la cui massima aspirazione era un modello di vita borghese e suburbana.

E sebbene all’inizio queste inquietudini sociali ed esistenziali appartenessero a una minoranza definita hippie, il loro stile di vita, i modelli estetici e artistici hanno pervaso la cultura americana e non solo degli anni ’60 e ’70.

La controcultura hippie si estese verso atteggiamenti di completa rottura rispetto ai valori cari alle generazioni precedenti: droga e il sesso, stili di vita comunitari, innovazioni nel cibo, moda e musica, la politica, il pacifismo erano i nuovi valori da difendere con resistenza passiva e pacifica.

Il movimento Flower Power diventa pervasivo e resta ancora nel nostro immaginario collettivo.

Uno degli aspetti rivoluzione sessuale era in pieno svolgimento nei campus universitari americani.

La rivoluzione sessuale

Con la possibilità di avere il controllo delle nascite e il rifiuto delle opinioni tradizionali della sessualità ha portato ad un atteggiamento più casual nei confronti del sesso.

Le esibizioni di nudità pubblica sono diventate un luogo comune.

Vivere insieme al di fuori del matrimonio ha infranto vecchie norme.

Lo stesso George Harris, immortalato mentre mette un fiore nella canna del fucile di un polizzioto è un militante attivo per la difesa dei diritti dei gay.

E da questo punto di vista un piccolo ringraziamento a questi boomer andrebbe fatto, altro che usare il termine in modo spregiativo.

LSD e altre droghe

Il capitolo droga è uno dei più controversi quando ci si riferisce a questo movimento.

All’inizio erano considerate come strumenti per la sperimentazione psichica e la liberazione spirituale.

Timothy Leary, professore di Harvard, poi epurato per la sua sperimentazione con le droghe, era un convito fautore dell’esperienza psichedelica attraverso come mezzo per raggiungere una coscienza e una consapevolezza superiori.

Si calcola che LSD fu sperimentato da più di 2 milioni di americani.

Oltre alle sostanze lisergiche, iniziò la diffusione della Maryhuana, dei funghi e di pillole.

Ovviamente la deriva verso le addizioni e verso viaggi letali era dietro l’angolo.

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